Guardando il passato ci rendiamo conto sempre di più che solo uno
come Lui poteva renderci così mansueti e innocui. Iniziamo a capire
veramente chi eravamo e chi siamo oggi.
Se guardiamo il passato, ci facciamo paura pensando a tutto il male
che abbiamo commesso.
Oggi è bello vivere nella luce, senza che nessuno pronunci il nostro
nome solo per dire il nostro male, ma quanto bello è sentire quel
bisbiglio del cambiamento fatto grazie al Signore attraverso degli
amici veri. Non avremmo mai scommesso nulla su di noi, era
impossibile che noi potessimo essere così oggi.
Quando Margherita Coletta ci è venuta a trovare in carcere prima
di Natale, ci ha detto: «Esiste una cosa che Gesù ci ha lasciato,
un sacramento, che per me è importantissimo, ed è quello della
confessione.
In quel momento, nell'istante stesso che uno si avvicina a questo
sacramento è libero, ma libero veramente, ci dovete credere.
Qualsiasi peccato che o gnuno di noi abbia potuto commettere da
quell'istante non c'è più, è cancellato, non esiste più.
Non bisogna nemmeno ripensarci, perché sarebbe del diavolo: in
quell'istante tutto è cancellato.
Dio è buono, è un padre misericordioso che accoglie tutti».
È proprio vero.
Oggi vediamo il nostro cuore pieno di Gesù e lo preghiamo
costantemente che non ci faccia ricadere nell’oscurità dove per
un lungo periodo abbiamo vissuto.
Non è semplice trovare le parole giuste perché la commozione è
tanta, solo oggi capiamo e cerchiamo di dare un senso a quei gesti
terribili.
Quante volte abbiamo chiesto al Signore di prendersi la nostra vita
e di ridarla a chi l’abbiamo tolta.
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